I centri scommesse sono diventati una delle realtà più sviluppate e conosciute degli ultimi anni. Se in passato realizzare scommesse o giocare ai casinò poteva rappresentare una sorta di tabù, negli ultimi anni lo sviluppo del betting e del gioco d’azzardo ha portato a una rapida diffusione dei centri scommesse e delle scommesse, o del gioco d’azzardo, attraverso i numerosi conti o piattaforme online. In ogni città ci sono almeno un paio di centri scommesse, là dove ci si reca per sfidare la sorte, divertirsi o semplicemente perché appassionati del gioco d’azzardo. Insomma, la realtà dei centri scommesse è così tanto sviluppata che parlarne non è rappresenta affatto una novità. Che cosa occorre, dunque, per aprire un centro scommesse? Tanti i requisiti, sia monetari, sia normativi.
Differenza tra spazi di scommesse e centri scommesse
Prima di chiarire quale sia l’iter da seguire per aprire un centro scommesse, è importante sottolineare quale sia la differenza principale tra gli spazi di scommesse e i centri scommesse; i primi, che possono essere definiti anche come “corner”, sono degli spazi più piccoli che trovano spazio all’interno di bar, tabacchi o altri spazi più ampi non adibiti al gioco.
I secondi, invece, sono dei veri e propri centri di scommessa che godono di tutte le potenzialità e le caratteristiche di una piattaforma di betting.
La differenza che si può riscontrare tra piccoli spazi di scommesse e centri scommessa la si avverte anche nelle concessioni di cui bisogna giovare nei confronti dello stato: per aprire uno spazio di scommesse – o “corner” – è necessario avere uno spazio di almeno 10 metri quadrati, mentre per aprire un centro scommesse lo spazio deve essere di almeno 60 metri quadrati.
Come aprire un centro scommessa: costi e iter da seguire
Per sapere come aprire un centro scommesse, bisogna rispondere ad un iter preciso che non riguarda soltanto la struttura e la grandezza del punto di betting, ma anche una serie di nome e costi che vanno assolutamente rispettati.
Per quanto riguarda questi ultimi, bisogna prevedere una cifra tra i 7mila e gli 8mila euro per un corner, tra i 25mila e i 35mila per un centro di scommesse. Questi costi sono comprensivi di locale, arredamento, macchinari, pratiche, licenze e concessioni, utenze e tanto altro ancora.
L’iter da seguire si compone, invece, da una serie di norme specifiche che devono essere seguite da chi vuole aprire un centro scommesse, sia esso un piccolo spazio o un più grande centro:
- Aprire una Partita Iva;
- Iscriversi alla Camera di Commercio;
- Ottenere la licenza di pubblica sicurezza dalla Questura;
- Ottenere una convenzione dai concessionari di licenze;
Per quanto riguarda quest’ultimo punto non si può fare a meno di citare l’importanza delle licenze nel mondo del betting, che possono offrire un’assicurazione e una garanzia di sicurezza e trasparenza. Uno dei concessionari di licenze più famosi è l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS).
L’importanza nei brand nei centri scommesse
Un ultimo punto a favore della questione, che risulta essere piuttosto importante per i centri di scommesse (soprattutto i luoghi fisici e non le piattaforme online), è quello del brand, con cui ogni centro di scommesse è quasi obbligato a stipulare un contratto.
I costi di gestione di ogni spazio e la mole di avvenimenti ed eventi che vogliono essere messi a disposizione dell’utente sono difficili da gestire; per questo motivo, ogni centro o piccolo spazio ha bisogno di un accordo con brand al fine di migliorare il business della propria azienda.
Molti centri cittadini, anche se rappresentano piccoli spazi, sono affiliati a piattaforme di betting ben più grandi e celebri, proprio per questo motivo. Sono pochi, in definitiva, quei centri autonomi che possono far fronte ai costi di gestione.